Mio bisnonno , Pin Cirio , fece costruire la cascina nel 1892 . La costruì assieme ad un'altra famiglia , i Miletto , metà terra , metà cascina , una pergola di uva fragola divideva l aia , un sentiero i campi . Nella stalla una mucca e un cavallo , nei campi filari di vite inframezzati da peschi albicocchi peri , tra i filari campetti , i “ trame “ , il posto degli ortaggi .
Appena oltre l’aia una striscia di terra dedicata ai fiori , zinnie garofani… In un campo in collina altra vite , ci si faceva il vino, alberi da frutta e un campo per il grano . Poi c’era il campo grande, tutto ad asparagi ,” la sparsera “ , il nonno raccontava “ i migliori ristoranti di Torino venivano a comprare gli asparagi , gli sniur della collina, i ricchi della collina venivano “.
I miei bisnonni ebbero cinque figli , due maschi , tre femmine tutti a lavorare la terra anche se….il bisnonno era giardiniere alla casa reale di Moncalieri , suo figlio Carlo, mio nonno , era molto bravo a scuola , proprio bravo, la cosa venne alle orecchie della regina , fece convocare mio bisnonno , avrebbe pagato lei gli studi , doveva farlo studiare , no , tutti a lavorare , i ricchi studiano.
Nel ’22 i bisnonni acquistarono l’ altra metà della cascina e dei campi , l’ azienda prende la forma odierna. Nessuno si sposa , nel ’39 mio nonno conosce una cameriera che presta servizio dai Lancia , quelli delle automobili , nel ’41 nasce mio padre , Giovanni , unico nipote di Pin Cirio . Arriva la guerra , la miseria , ma con un pezzo di terra da mangiare qualcosa c’è sempre. Anni ’60 , la rivoluzione verde, cambia tutto , via la mucca il cavallo , il primo trattore , i concimi , i pesticidi, si tolgono un po’ di viti, gli alberi da frutta che muoiono non si sostituiscono, ortaggi molti di più, si va a venderli ai mercati generali all’ ingrosso , di notte , mio padre sveglia alle due , caricare il camion , via al mercato , alle nove a casa , via nei campi, tutto il giorno.
Si vende bene , non arrivano prodotti da altri paesi , neanche dal sud e poi i nostri sono lavorati bene , sono buoni ; spinaci , costa di Moncalieri, rapanello lungo , cavolfiore di Moncalieri, via la sparsera , fagiolini , insalate , si fa ancora il vino finché mio nonno riesce a prendersi cura della vite poi via tutto solo più ortaggi. Anni ’80 , cambia di nuovo tutto , si aprono i mercati inizia ad arrivare verdura da ogni dove , Spagna , Francia , sempre più dal sud Italia, i prezzi iniziano a scendere, sempre di più . Io non ci sono , dopo il diploma da agrotecnico vivo a Torino , prendo un’altra strada , troppa fame di mondo , cooperative sociali, educatore , una libreria .
Fine anni ’90 , ogni volta che torno a trovare la famiglia vedo mio padre lavorare solo , lo sento lamentarsi dei pochi soldi che gli danno per la sua roba. Io lavoro in libreria , al chiuso tutto il giorno, mi manca l’aria la terra. Inverno’98, finisce la mia esperienza da libraio , torno a fare il contadino . Il primo anno proseguo con l’organizzazione di mio padre , poche tipologie di ortaggi vendute tutte ai mercati generali. Mi pesa fare i trattamenti, diserbanti, antiparassitari , concimi chimici , una violenza per me , per la terra e per chi la abita. Mi informo , studio , conosco un produttore bio , Eraldo , sarà il mio maestro .
Gennaio 2000 prima certificazione Biologica , l’inizio è difficile , ormai è chiaro che la vendita al ingrosso non ci permette di vivere , l’unica strada è la vendita diretta al consumatore finale . Cambio l’impostazione , non più poche tipologie ma una gamma sempre più ampia di prodotti coltivati, trovo un posto al mercato di corso Palestro , partecipo a fiere , apro un punto vendita in azienda; parallelamente mi creo sbocchi al ingrosso con realtà che mi riconoscono un giusto prezzo.
Nel 2015 smetto il mercato di corso Palestro , inizio un nuovo mercato ai Giardini La Marmora , mercato di soli produttori Biologici organizzato da Campagna Amica .
Nel 2023 acquisisco da un’azienda amica che chiude il suo servizio di consegne a domicilio, creo il sito dell’azienda , inizia una nuova avventura.