Il metodo Biologico.
Esiste un regolamento che prevede cosa si può fare e cosa no, quali prodotti sono consentiti e quali sono le pratiche obbligatorie.
Il punto fondamentale è di non utilizzare sostanze di sintesi chimica, concimi, diserbanti, e insetticidi ma, solo, prodotti di origine naturale, estratti di piante, batteri....
Altro aspetto fondamentale è la rotazione delle colture, è necessario attendere 2 o 3 anni prima di coltivare lo stesso ortaggio nello stesso appezzamento di terra. Tale pratica preserva la fertilità del terreno e riduce la pressione di parassiti e infestanti.
Importantissimo nutrire il terreno con materia organica, nel nostro caso con letame maturo e attraverso sovesci (colture, coltivate per essere interrate) per aumentarne la fertilità e mantenerne vive le attività microbiche.
Un altro aspetto che abbiamo riscontrato essere fondamentale è avere alcune aree incolte lungo i campi coltivati allo scopo di permettere la vita ad insetti utili alle coltivazioni.
Il rispetto delle regole viene garantito dal controllo effettuato da enti certificatori (nel nostro caso ICEA) attraverso ispezioni sul campo e controllo dei registri aziendali che siamo tenuti a redigere.
Siamo anche controllati dalla ASL che periodicamente esegue dei prelievi di ortaggi per verificare che non contengano residui di agro-farmaci.
I nostri prodotti.
Vendendo la maggior parte della nostra produzione (80%) direttamente al pubblico coltiviamo una gran varietà di ortaggi per offrire un'ampia gamma ai clienti.
Vari tipi di insalate, lattughe, radicchi, cicorie, vari di pomodoro, cuori di bue, datterino, costoluto ecc, zucchine, melanzane cetrioli, cavoli ecc.
Mi voglio soffermare su alcune vecchie varietà di ortaggi che la nostra famiglia coltiva da almeno un secolo e di cui ci produciamo la semente.
Cavolfiori di Moncalieri, presidio slow food, dalla forma a punta, color biancastro, gusto delicato.
Costa Moncalieri, dalla foglia grande spessa
Patatina del burro, piccola, tenera, gustosissima
Rapanello lungo Torino, lungo, pieno e saporito
Da 20 anni coltiviamo anche una vecchia varietà di mais " Il Pignoletto Rosso" varietà abbandonata negli anni 60 con l'arrivo di ibridi dagli Stati Uniti, molto pi produttivi ma assolutamente più poveri di nutrienti.
Con la farina ottenuta da questo mail si fa una polenta dal sapore non paragonabile a quelle comunemente in commercio.
L'impegno che ci richiede la coltivazione degli ortaggi ci impedisce di coltivare frutta in grandi quantità. Ci limitiamo a ciliege, fragole e prugne.
Per il resto ci appoggiamo alla cooperativa biologica il frutto permesso di Bibiana.
Per agrumi e uva li acquistiamo da azienda biologiche del sud Italia tramite Toscortofrutta, un grossista che tratta solo prodotti biologici.